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Camminare e /è incontrarsi…

Amo la mia piccola città a misura d’uomo. Ci si conosce, ci

si incontra per strada, nei caffè, nei luoghi di ritrovo, così per

caso…

… Questa mattina per esempio, camminavo sui Corsi principali

Garibaldi e Vittorio Emanuele, un lungo percorso tra palazzi

del centro fino al Municipio dove ero diretta.

… Ehi Sandra, il richiamo di Nando mi fa girare e la faccia

simpatica di quest’uomo che non vedo da anni mi riempie di

piacere. Un abbraccio. Come ti va, come stai, cosa fai di bello?

Un flash di ricordi. È stato un volontario negli anni passati, ma

anche un amico, ci si frequentava tra coppie e abbiamo fatto

alcuni giorni di vacanza insieme. È rimasto vedovo da qualche

anno, ma l’ho trovato in ottima forma, si gode i nipoti e

la montagna di cui è appassionato. Ciao, statti bene e buona

vita. Momenti di quotidianità, ma il corso è lungo e continuando

incrocio la mia ex collega Franca con un bellissimo taglio

di capelli e una giacca che le sta da Dio. Un abbraccio e due

parole veloci, siamo di fretta. Continuo, devo arrivare in Municipio,

ma, ecco spunta Michele, il mio amico poeta, “quand’è

che facciamo questo Convivio in versi”? mi apostrofa così…

“Abbi fede, lo faremo, dopo le feste senz’altro” e tiro via. Dopo

poco avanza mia cugina con il marito e lì ci siamo fermati dieci

minuti, non li vedevo da tempo, per parlare e raccontarci dei

nostri parenti.

Supero una signora anziana che porta un berretto rosa fuxia

bellissimo, troppo bello… “complimenti per il berretto”, le dico

con un sorriso e ci facciamo due parole sul freddo che è arrivato

all’improvviso e scopro che ha l’accento dell’est e ce ne sono

parecchie qui… magari è una profuga.

Continuo a camminare devo arrivare al Municipio… e penso

che percorro da tanti, tanti anni, questo Corso e nei miei passi

sento anche i passi di chi ci è passato e non c’è più. Questa

strada ha visto scorrere moltitudini di persone nel tempo, hanno

calpestato il selciato, si sono fermati a fare quattro chiacchere

nei tanti caffè che si affacciano lungo la via. Anch’io ho i miei

posti preferiti. In corso Garibaldi lo 0434, gestito da due giovani

e bravissimi fratelli, dove si può sostare nei tavoli all’aperto

anche nelle stagioni fresche ed è lì che dò i miei appuntamenti

per un “lungo caffè” di lavoro. È il mio secondo ufficio e mi fa

molto piacere conversare, progettare e fare accordi condividendo

uno spazio pubblico sulla via. E poi, mentre sono seduta, mi

scorrono davanti in molti e ogni volta prendo due piccioni con

una fava perché chi passa mi riconosce e si ferma per salutare o

li chiamo io per invitarli a sedere per un caffè… e così per caso

ci si incontra, si ravvivano contatti, ci si passa informazioni ma,

soprattutto, si ha il piacere di rivedersi.

L’altro punto di ritrovo è il caffè Municipio… là solo incontri

di piacere e di chiacchere che possono andar anche per le

lunghe.

La vita scorre sulle strade camminando, saluti, chiacchere,

riflessioni, affari, acquisti, abbracci e per ognuno un momento

in cui riconoscersi, sentirsi appartenenti ad una Comunità.

Cose semplici di tutti i giorni… e per ultimo, alzando gli occhi

sul frontone del Palazzo dei Conti di Porcia, ho osservato per

la prima volta le “facce grottesche” dei frontoni che sorreggono

le balconate. Interessanti ho pensato, passo di qui da anni e le

vedo solo ora… succede e non solo per i luoghi che diventano

inediti ma anche per le persone… la questione è “accorgersi” e

allora esistono anche per noi.